Il marketing di influenza – ovvero, strategie che utilizzano influencer digitali per collegare un marchio con il pubblico – è efficace e accessibile anche per le aziende più piccole. È ciò che spiega la consulente Paula Tebett, specialista in marketing digitale con 15 anni di esperienza e docente di corsi di MBA.
Paula Tebett offre consigli e indicazioni nell'episodio 8 della serie Conexión Poli Digital – un insieme di videocast dal vivo promosso da Poli Digital, piattaforma che automatizza e unifica i canali di comunicazione tra aziende e clienti. L'episodio e tutta la serie sono disponibili gratuitamente su YouTube, all'indirizzohttps://www.youtube.com/@poli.digital.
L'esperto sottolinea che il primo passo per un'azienda che desidera adottare il marketing di influenza è identificare influencer il cui profilo si allinea alle caratteristiche del pubblico con cui si intende comunicare. Per influencer, non si deve intendere solo celebrità, ma anche persone che formano opinione in determinati settori o luoghi.
In questo modo, la strategia è applicabile non solo alle grandi aziende, poiché è possibile assumere opinion leader su scale più piccole. Ciò che è fondamentale, ribadisce Paula Tebett, è che l'influencer o l'influenceressа "abbia a che fare con il marchio", cioè il pubblico target deve essere osservato nella selezione di un influencer. È necessario individuare gli influencer giusti, di nicchie specifiche.
Quindi, il quesito principale non è il numero di follower sui social media. Il primo punto da analizzare è se ciò che comunica, come si posiziona e come si comporta l'influencer o l'influencerina, è in convergenza con gli scopi del marchio.
Per le pratiche di marketing di influenza, un equivoco ricorrente, osserva la consulente, riguarda i contenuti assegnati all'influencer o all'influencer, così come le modalità di trasmissione. Non basta, ad esempio, chiedere all'influencer di fare 'storie' [funzione di Instagram] solo per farlo. È importante che sia un contenuto che crei identificazione tra i follower e l'influencer, sottolinea.
Paula Tebett richiama l'attenzione su uno strumento con grande potenziale, ma generalmente poco sfruttato: lo ‘stato’ di WhatsApp. "Quasi nessuno vede che può essere una strategia", afferma, menzionando le proprie esperienze di successo nell'uso di questa risorsa. Quando utilizzo, ricevo molti messaggi di risposta.
L'esperto considera anche indispensabile che un'azienda disponga di canali di comunicazione automatizzati e centralizzati per il rapporto con i consumatori e i clienti. Lei exemplifica, citando como é comum que as empresas recebam pelo Instagram um comentário ou mensagem de um consumidor e respondam pedindo que ele entre em contato pelo WhatsApp.
"La persona [nella maggior parte dei casi] non lo farà. Questo è uno degli errori più comuni che le aziende non possono commettere. “È necessario che l’azienda attui questa centralizzazione automatizzata e che non sia necessario spostare il cliente da un luogo [canale di comunicazione] all’altro”, avverte.
In questo senso, Paula Tebett sottolinea l'importanza di piattaforme come Poli Digital, la cui soluzione tecnologica integra le comunicazioni di WhatsApp, Instagram e Facebook, consente l'uso di un unico numero da parte di più operatori e permette la creazione di flussi e automazioni per l'assistenza clienti, tra le altre funzionalità. Poli Digital è partner ufficiale di Meta, il gruppo detentore di WhatsApp, Instagram e Facebook.