La Camera dei Rappresentanti giapponese ha approvato, a fine aprile, il primo disegno di legge che regolamenta l'intelligenza artificiale nel Paese. La regolamentazione dell'intelligenza artificiale è un tema che domina il dibattito legislativo in tutto il mondo, con strategie diverse a seconda del Paese. Secondo l'UNESCO, dal 2016, più di trenta nazioni hanno emanato leggi incentrate sull'intelligenza artificiale.
"Nel caso del disegno di legge giapponese, il testo non prevede sanzioni, per non ostacolare l'innovazione tecnologica e dare priorità all'attrazione di investimenti nell'area. Pertanto, per mitigare i rischi della tecnologia per la popolazione, verranno utilizzate leggi e regolamenti esistenti, come il Codice Penale", spiega la Dott.ssa Patrícia Peck, specialista in Diritto Digitale e CEO di Peck Advogados.
L'avvocato riassume ulteriormente la legislazione attualmente in vigore in materia e ne fa dei confronti. "L'Unione Europea, nel 2024, ha approvato l'AI Act, un regolamento più completo, la cui entrata in vigore è graduale. All'inizio dell'anno sono entrati in vigore i divieti su alcuni sistemi di intelligenza artificiale e i requisiti relativi all'alfabetizzazione in materia di intelligenza artificiale. Ad agosto entreranno in vigore le parti relative ad altri cinque ambiti, tra cui spiccano governance e sanzioni. Da allora, possiamo già osservare grandi aziende che investono nella formazione dei propri team".
Riguardo a Stati Uniti e Cina, l'avvocato aggiunge: "Sebbene non abbiano ancora una legge federale, gli Stati Uniti dispongono già di normative e linee guida settoriali emanate dalla Casa Bianca. La Cina, d'altra parte, ha un modello fortemente normativo, incentrato sulla sicurezza nazionale, sulla regolamentazione degli algoritmi di raccomandazione e sull'uso dell'intelligenza artificiale generativa".
Per quanto riguarda il modello normativo dell'Unione Europea, Patrícia Peck sottolinea l'intenzione di fornire una solida protezione. "Il testo stabilisce norme rigorose per gli usi sensibili dell'IA, che impediscono eccessi nelle applicazioni meno pericolose. Nei casi di rischio elevato, la legge prevede obblighi di trasparenza, spiegabilità e audit indipendenti come requisiti centrali. Inoltre, il testo prevede anche un meccanismo di revisione periodica, che può mantenere la legge aggiornata nel tempo", spiega.
Regolamentazione in Brasile
Per quanto riguarda il Brasile, l'esperta cita il disegno di legge 2338/2023, attualmente in fase di esame al Senato e che mira a creare un quadro giuridico per l'uso dell'IA. "Il disegno di legge che regola l'intelligenza artificiale si trova ad affrontare delle sfide, come il fatto che le grandi aziende tecnologiche potrebbero influenzare il processo, la possibilità che la legislazione ritardi lo sviluppo di nuove tecnologie e diventi rapidamente obsoleta, ma si basa su principi come il rispetto dei diritti umani, la non discriminazione, la trasparenza e la sicurezza, la responsabilità e la trasparenza", spiega.
Secondo l'avvocato, l'approccio alla regolamentazione dell'IA in Brasile è basato sul rischio, simile al modello dell'Unione Europea. "Il disegno di legge propone norme più severe per le applicazioni di IA ad alto rischio, come il riconoscimento facciale e le decisioni giudiziarie automatizzate, il che rappresenta un aspetto positivo per la popolazione", spiega.
Sottolineando altri aspetti positivi, l'esperta sottolinea la partecipazione pubblica alla stesura del disegno di legge – che ha coinvolto specialisti, mondo accademico e settore privato – e l'incoraggiamento all'innovazione e allo sviluppo tecnologico nel Paese. "Il coinvolgimento degli enti regolatori è necessario affinché possano contribuire con una visione settoriale dell'uso della tecnologia", sottolinea.
Tuttavia, Patrícia Peck spiega che il testo potrebbe essere più preciso. "Il testo è eccessivamente generico; alcuni critici sottolineano che la legge è troppo vaga su punti cruciali, il che potrebbe ostacolarne l'applicazione. Inoltre, il quadro normativo potrebbe rapidamente diventare obsoleto, dato il rapido progresso tecnologico", spiega.
Infine, se approvato, il testo potrebbe anche generare ulteriore dibattito. "Ci sono dubbi sulla struttura e sulle risorse delle istituzioni che saranno responsabili del monitoraggio e dell'applicazione della legge", sottolinea l'avvocato.

