La riforma fiscale è all'ordine del giorno in Brasile, portando cambiamenti significativi che influenzeranno diversi settori, incluso l'e-commerce. Le aziende di questo mercato dovranno riconsiderare principalmente il flusso di cassa, i prezzi di acquisto e vendita dei prodotti e la catena di fornitori.
Felipe Beraldi, economista e gerente de Indicadores e Estudos Econômicos da Omie, plataforma de gestão (ERP) na nuvem, explica que a Riforma è una delle modifiche strutturali più profonde dell'economia brasiliana degli ultimi decenni, considerando l'impatto su tutte le imprese di ogni dimensione. Con questo, i prossimi anni dovrebbero essere caratterizzati da un grande miglioramento della gestione nelle aziende. L'economista elenca, di seguito, tutto ciò che un professionista dell'e-commerce deve sapere riguardo alle nuove regole.
1 – Unificazione delle imposteIl pacchetto di misure per regolamentare la Riforma Fiscale è in discussione nel Legislativo, con la proposta principale di unificare cinque tributi — ICMS, ISS, IPI, PIS e Cofins — in due: CBS (federale) e IBS (statale/comunale), oltre alla Imposta Selettiva per un elenco specifico di prodotti. Questa modifica porterà alla creazione dell'IVA (Imposta sul Valore Aggiunto), semplificando la riscossione delle imposte e rendendo il processo più trasparente.
“Riflettendo in modo più trasparente l’onere fiscale sulle fasi della filiera produttiva, le aziende di e-commerce hanno ora maggiore chiarezza nel definire la propria politica dei prezzi. “È necessario prestare attenzione ai cambiamenti che la Riforma introdurrà nel mercato, sia che si tratti della ridistribuzione del carico fiscale tra settori, sia del più ampio meccanismo del credito d’imposta nelle filiere produttive”, spiega l’economista.
2- Impatto sui prezzi di acquisto e di venditaLa pratica di accredito e addebito su una determinata imposta era, fino ad ora, più comune nell'ICMS (Imposta sulla Circolazione di Merci e Servizi). Con la riforma fiscale, il credito sarà ampliato per il consumo nel suo complesso.
Per adattarsi alla nuova pressione fiscale, sarà necessaria un'analisi approfondita sulla politica di pricing. Lasciare per regolare i valori dei prodotti venduti online tutto in una volta può richiedere aumenti significativi. "Un cambiamento improvviso influisce sulla relazione con clienti e fornitori, che possono decidere di non acquistare più, influenzando la fattibilità e la crescita dell'attività", commenta Beraldi.
3 – Impatto sul flusso di cassaL'economista ricorda che, con le modifiche legislative, le imprese che vendono online dovranno gestire di più i dati e conoscere meglio gli elementi finanziari dell'impresa. "La mancanza di preparazione può causare una strutturazione inadeguata del flusso finanziario e degli indicatori di base dell'attività, inclusa la possibilità di pagare troppe o troppo poche tasse, il che può scatenare controlli fiscali e indagini da parte dell'Agenzia delle Entrate", conclude.
4 – Transizione gradualeLa riforma fiscale dovrebbe portare effetti positivi sul PIL potenziale del paese nel medio e lungo termine. Più crescita significa anche più opportunità di business, che porteranno con sé sfide complesse. Beraldi sottolinea che l'implementazione dell'IBS sarà graduale, con un periodo di transizione fino a otto anni. Durante questo periodo, le vecchie imposte coesisteranno con il nuovo sistema, richiedendo adattamento e pianificazione delle aziende. È essenziale che i professionisti dell'e-commerce siano preparati a questa transizione, adeguando i loro sistemi e processi per garantire la conformità alle nuove regole, raccomanda.
5 – Valutazione della catena di fornituraEseguire una buona pianificazione fiscale diventerà un elemento essenziale per la sopravvivenza: ciò comporterà una valutazione approfondita da parte dell'imprenditore, volta a mantenere la propria competitività sul mercato, senza compromettere completamente i propri margini.
“In questo momento, i leader dell’e-commerce devono essere consapevoli degli sviluppi normativi e dei potenziali impatti specifici sul loro segmento, cercare di organizzare le informazioni finanziarie della loro attività e, soprattutto, rivolgersi al proprio commercialista, un professionista che svolgerà un ruolo molto strategico per le aziende in questo contesto”, sottolinea l’economista.