Espandere un'attività oltre i confini nazionali è, per molti imprenditori, un passo naturale verso la crescita. Tuttavia, l'internazionalizzazione richiede più di ambizione o di un prodotto competitivo. "Il più grande errore è credere che basti tradurre il sito e aprire una partita IVA all'estero", affermaTiago Oliveira, CEO sìSaygoHolding brasiliana con oltre 23 anni di attività nel commercio estero e nei servizi di cambio.
Secondo lui, la mancanza di pianificazione e comprensione dei rischi può compromettere non solo l'operazione internazionale, ma anche il business stesso in Brasile.
Aziende brasiliane che si lanciano nel mercato globale affrontano ostacoli come differenze legislative, requisiti doganali, barriere tariffarie e adattamento culturale. Secondo uno studio della Confederazione Nazionale dell'Industria (CNI), il 64% delle aziende che hanno tentato di esportare nel 2024 ha incontrato difficoltà con le norme sanitarie e le tasse nei mercati esteri. Inoltre, il 57% ha segnalato ostacoli valutari come uno dei principali colli di bottiglia.
"La crescita globale avviene in modo sostenibile solo quando c'è chiarezza strategica", afferma Oliveira. Indica che il processo inizia con l'adattamento del prodotto o servizio al mercato di riferimento — dalle specifiche tecniche all'imballaggio e alla comunicazione con il consumatore. "La stessa soluzione che funziona bene in Brasile può fallire all'estero se non viene tropicalizzata per il pubblico locale", spiega.
Un altro punto critico è la pianificazione finanziaria. Senza una politica di cambio ben strutturata, le aziende sono esposte alla volatilità del dollaro e di altre valute forti. Vediamo aziende con un profitto operativo eroso da perdite valutarie che potrebbero essere evitate con una buona gestione, riferisce il CEO di Saygo. Secondo lui, strumenti come hedge, conti in valuta estera e il regime di Drawback, che permette l'esenzione fiscale per gli esportatori, sono strumenti fondamentali in questo contesto.
Tuttavia, la sfida dell'espansione non si limita all'operazione. La giornata è anche influenzata dalla capacità dell'imprenditore di costruire alleanze strategiche. Oliveira sostiene che le collaborazioni con distributori locali, hub logistici e acceleratori internazionali sono elementi distintivi per ridurre i rischi e accelerare i processi. Internazionalizzare è uno sport di squadra. Chi cerca di fare tutto da solo, di solito si rompe, riassume.
A Saygo, che oggi assiste più di tremila aziende in Brasile e all'estero, ha osservato un crescente movimento di imprenditori che cercano mercati come il Canada, l'Europa e il Sud-est asiatico come alternative agli Stati Uniti, di fronte a nuove tariffe e incertezze commerciali. "La diversificazione delle destinazioni e dei canali di ingresso è una tendenza irreversibile. Ma richiede preparazione tecnica, giuridica e culturale", sottolinea.
La storia di Thiago Oliveira, che ha iniziato la sua carriera come consegnatario e oggi guida un ecosistema con operazioni in cambio, tecnologia e impatto sociale, rafforza la tesi che scalare è diverso da crescere. La differenza tra una buona idea e un'impresa di impatto sta nell'esecuzione. E quando si tratta di espandersi all'estero, questa esecuzione deve essere ancora più disciplinata e strategica», conclude.