La decisione presa dalla Banca Centrale all'inizio di marzo di monitorare periodicamente il comportamento dei partecipanti al Pix per garantire che essi assicurino la conservazione nei loro database solo delle chiavi Pix conformi ai nomi registrati nelle banche dati del CPF e del CNPJ dell'Agenzia delle Entrate ha acceso il segnale di allerta nelle istituzioni finanziarie e di pagamento riguardo alla necessità di potenziare i loro strumenti di monitoraggio delle transazioni. Il motivo è che l'autorità di regolamentazione è disposta a penalizzare le aziende che non escludono dai loro sistemi le chiavi di persone e di aziende con situazioni anagrafiche come "sospesa", "annullata", "titolare deceduto", "nulla", "inidonea", "ridotta" e altre simili a queste.
Alexandre Pegoraro, CEO di Kronoos, una piattaforma che utilizza l'intelligenza artificiale per condurre ricerche su migliaia di fonti per verificare l'idoneità di persone e aziende, afferma che la decisione della BC obbliga le istituzioni a rafforzare le proprie strutture tecnologiche per il monitoraggio delle transazioni.
Secondo lui, le adattamenti dei sistemi a nuove esigenze come queste richiedono che le istituzioni finanziarie apportino aggiustamenti profondi nelle loro strutture. Ogni mese queste aziende rivedono milioni di avvisi relativi a reati o frodi finanziarie, con quasi il 95% di essi considerati "non sospetti". Ora, questi programmi dovranno aggiungere nuovi avvisi sulla conformità delle chiavi con le basi dell'Agenzia delle Entrate. Da stessa importanza è avere soluzioni che automatizzino e facilitino questo processo, ma allo stesso tempo garantiscano che venga svolto in modo rapido e sicuro", dice.
Adottando queste nuove esigenze, la Banca Centrale ha affermato che mirano a rendere più difficile per i truffatori mantenere chiavi Pix con nomi diversi da quelli memorizzati nelle banche dati dell'Agenzia delle Entrate. In questo senso, l'ente stesso si impegna anche ad agire attivamente per rilevare chiavi Pix con nomi diversi da quelli registrati all'Agenzia delle Entrate, per garantire che i partecipanti eliminino o correggano queste chiavi.
Una nota pubblicata dall'ente informa che la Banca Centrale ha anche vietato la modifica delle informazioni associate a chiavi casuali e la rivendicazione della proprietà di chiavi di tipo email. Persone e aziende che utilizzano chiavi casuali e che desiderano modificare alcune informazioni associate a questa chiave non potranno più farlo. Da ora in poi, bisogna escludere la chiave casuale e crearne un'altra con le nuove informazioni.