Negli ultimi anni, i brasiliani hanno assistito a significativi cambiamenti nello stile di vita, tra cui l'"esodo urbano", ovvero lo spostamento dalle grandi capitali verso centri più piccoli, principalmente alla ricerca di una migliore qualità della vita. Questo movimento ha rimodellato il mercato retail, creando una crescente domanda di soluzioni locali, flessibili e accessibili, in linea con lo stile e le aspettative di questo nuovo pubblico.
Il commercio al dettaglio iperlocale, come è stato definito questo fenomeno, si basa sul presupposto che sia i consumatori sia le aziende guardino a ciò che è nelle vicinanze, pensando localmente e dando priorità rispettivamente alla comodità e alle opportunità.
Gli esempi sono molteplici. Grandi catene come Grupo Pão de Açúcar e Carrefour stanno già investendo in formati più piccoli e più vicini alle comunità, come Minuto Pão de Açúcar e Carrefour Express. Startup come la svedese Lifvs, con negozi autonomi disponibili 24 ore su 24, o la brasiliana Ame Go, che automatizza gli acquisti con intelligenza artificiale e Wi-Fi, dimostrano come la praticità stia trasformando il commercio al dettaglio.
"Il futuro del commercio al dettaglio sarà sempre più decentralizzato e connesso. I negozi non devono essere grandi, ma piuttosto agili, comodi e adattati alle esigenze locali", sottolinea César Baleco, CEO di IRRAH, un gruppo tecnologico specializzato in soluzioni per il settore retail.
Oltre alle grandi catene che hanno investito nelle attività commerciali locali, il commercio al dettaglio iperlocale è allineato anche alla crescita delle piccole imprese in Brasile, che rappresentano la maggior parte delle aziende di recente apertura. A settembre 2024, sono state registrate 349.500 nuove piccole imprese, il 96% del totale dei CNPJ (codici di identificazione fiscale brasiliani) creati nel periodo, secondo un'indagine condotta da Sebrae (Servizio brasiliano di supporto alle micro e piccole imprese) con dati dell'Agenzia delle Entrate Federale. Nel totale cumulato per l'anno, sono state aperte 3,3 milioni di nuove aziende, di cui circa 3,2 milioni erano costituite da MEI (Microimprenditori Individuali), micro e piccole imprese.
Secondo Baleco, questa trasformazione è destinata a diventare ancora più marcata. Durante la pandemia, il 72% dei brasiliani ha iniziato a dare priorità alle piccole imprese e l'80% ha dichiarato che continuerà a sostenere le attività locali, secondo Accenture.
"Il futuro del commercio al dettaglio risiede nell'essere vicini, agili e, soprattutto, connessi", afferma, sottolineando che la tecnologia non è più solo un facilitatore, ma un elemento di differenziazione strategico per coloro che cercano di distinguersi in questo nuovo formato di mercato.
E i modi per sfruttare questo vantaggio sono innumerevoli. "Non possiamo dimenticare che il consumatore è vicino, ma anche connesso e, pur essendo più propenso all'acquisto rispetto a chi si trova nelle vicinanze, si trova spesso ad affrontare una concorrenza schiacciante nel mondo virtuale. In questo contesto, è necessario che i commercianti locali sfruttino le tecnologie esistenti per distinguersi", afferma il CEO di IRRAH. Cita esempi emblematici, come il caso del rivenditore svedese Lifvs, ad esempio, che ha scelto le aree rurali come sede per i suoi negozi automatizzati, offrendo maggiori opzioni alle comunità che non hanno accesso ai supermercati. La catena ha aperto 19 negozi in formato container, trasportati nella sede operativa e sbloccati tramite un'app.
Tuttavia, le aziende locali non hanno bisogno di ricorrere a strategie così audaci per conquistare il proprio pubblico e battere la concorrenza nel mondo tecnologico. Secondo Baleco, oggi sul mercato esistono strumenti accessibili che, ad esempio, automatizzano le campagne e il servizio clienti e, con un pizzico di creatività, possono fare la differenza e garantire un'esperienza indimenticabile ai clienti.
"Immaginate di lanciare una campagna digitale per attrarre persone che ancora non conoscono il vostro negozio. Potete offrire sconti esclusivi per incoraggiare queste persone a visitare il vostro punto vendita, creando un'opportunità per conquistarle. Per i clienti che già frequentano il negozio, la campagna può incoraggiarli a iscriversi al vostro canale online per ricevere notizie, promozioni e aggiornamenti, stimolando acquisti più frequenti. Le possibilità di aumentare il coinvolgimento e le vendite sono infinite!", spiega.
Baleco spiega che il Gruppo IRRAH è presente in oltre 70 paesi, promuovendo il concetto di vendita al dettaglio iperlocale. L'azienda ha aiutato le aziende ad automatizzare il servizio clienti e a mettere in contatto i consumatori con le aziende. Tra le sue soluzioni innovative figurano GTP Maker, che utilizza l'intelligenza artificiale per creare assistenti virtuali; Dispara Aí, che sviluppa campagne che incrementano le vendite; E-vendi, una piattaforma di e-commerce ottimizzata per WhatsApp; e KIGI, un ERP strategico che trasforma la gestione della vendita al dettaglio in un ecosistema completamente integrato.
"Queste tecnologie non solo ottimizzano le operazioni, ma hanno anche reso il retail più dinamico e competitivo. L'integrazione di innovazione e prossimità è senza dubbio la chiave del successo in questo nuovo scenario", conclude César Baleco.

